giovedì 22 novembre 2007

JFK

Quarantaquattro anni fa , il 22 Novembre 1963 alle 12,30 veniva assassinato a Dallas il presidente americano John Fitzgerald Kennedy.

Responsabile dell'assassinio fu ritenuto Lee Harvey Oswald accusato di aver sparato con un fucile di precisione Carcano dal sesto piano di un deposito di libri alle spalle del corteo presidenziale. Tuttavia le successive indagini, le varie commissioni incaricate non sono mai riuscite a chiarire in maniera definitiva l'esatto svolgimento dei fatti avvallando chi l'ipotesi del complotto chi quella del singolo attentatore.
Le teorie cospirative successive alla sua morte sono state soggetto del famoso film, " JFK - Un caso ancora aperto" di Oliver Stone (1991) centrato sulla figura del procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison.

E' stato senz'altro uno dei presidenti più famosi ed amati non solo dagli americani ma dal mondo intero. Il suo carisma, la sua personalità, la giovane età furono un mix di ingredienti che conquistò intere generazioni. Quella dei più giovani che vedevano, nelle sue lotte per integrazione razziale ed i diritti civili, gli orizzonti di un mondo migliore. Quella delle famiglie americane che nell'unità della sua famiglia,nella bellezza dell'immagine della moglie Jackie e dei figli che portarono una ventata di vita nuova nell'atmosfera della Casa Bianca, vedevano la realizzazione ideale della famiglia americana.Il carisma che Kennedy e la sua famiglia irradiavano, valsero alla sua amministrazione l'appellativo postumo di "Camelot".

Dovette affrontare uno dei momenti più critici della Guerra Fredda con l'URSS, da quando, il 13 agosto 1961, il regime sovietico eresse il famigerato Muro che divideva Berlino est dal settore ovest. Questo evento unitamente alla tentata invasione, poi fallita, della Baia dei Porci per ribaltare il regime Castrista di Cuba, portò alla terribile crisi dei missili di Cuba, che iniziò il 14 ottobre 1962, quando gli aerei-spia U-2 americani fotografarono un sito cubano dove era in costruzione una base missilistica sovietica.
Kennedy nonostante molti ufficiali e ministri facessero pressione per un attacco aereo ordinò un blocco navale ed avviò negoziati con i russi.
Furono momenti di terrore che portarono il mondo più vicino ad un conflitto nucleare e io mi ricordo che allora, bambino di nove anni, vedevo mio padre ex Capitano, richiamato dall'Esercito italiano, alzarsi alle 5 del mattino e partire per le esercitazioni.
Kennedy attuò un blocco navale intorno all'isola di Cuba e una settimana dopo raggiunse un accordo con il Segretario Generale Nikita Khruščёv.

Questa è stata in sintesi la sua breve vita politica come presidente.
« Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese ».

« Ci sono molte persone al mondo che non comprendono, o non sanno, quale sia il grande problema tra il mondo libero e il mondo comunista. Lasciateli venire a Berlino! Ci sono alcuni che dicono che il comunismo è l'onda del futuro. Lasciateli venire a Berlino! Ci sono alcuni che dicono che, in Europa e da altre parti, possiamo lavorare con i comunisti. Lasciateli venire a Berlino! E ci sono anche quei pochi che dicono che è vero che il comunismo è un sistema maligno, ma ci permette di fare progressi economici. Lasst sie nach Berlin kommen! Lasciateli venire a Berlino! [...] Tutti gli uomini liberi, ovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso di dire, Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese). »

«Perdona i nemici, ma non dimenticare mai i loro nomi.»

«L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.»

«Tutte le madri desiderano che i propri figli crescano fino a diventare presidente, senza però volerli vedere diventare politici durante questo processo.»

«Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.»

Nessun commento: